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Orto Botanico

L’Orto Botanico è annesso al Dipartimento di Agraria ed è sito all'interno del complesso della Reggia. Questa fu edificata fra il 1738 ed il 1742 per volere di Carlo III di Borbone su progetto di Antonio Canevari. Al Palazzo Reale erano annessi un ampio parco, oggi intitolato al botanico napoletano Giovanni Gussone, e due giardini, uno dei quali venne adibito ad Orto Botanico nel 1872 quando nella Reggia si insediò la Reale Scuola di Agricoltura.All'istituzione della Regia Scuola Superiore di Agricoltura, fu chiamato alla Cattedra di Botanica Nicola Pedicino che curò la sistemazione del nuovo Giardino Botanico che comprendeva il Giardino Soprano (7400 mq) e il Giardino segreto (1550 mq). Il Pedicino ebbe il merito di riuscire a dare finalità didattiche all'Orto senza snaturare la struttura originale; nel 1875 pubblicò il primo catalogo dei semi e nel 1877 fece costruire una serra in ferro e vetro di ottima fattura e ben integrata nel contesto del Giardino storico, recentemente restaurata. Complessivamente quindi la Direzione del Pedicino, anche se di soli quattro anni (dal 1873 la 1877), fu caratterizzata da una notevole e positiva attività per lo sviluppo del nuovo Orto Botanico. A Pedicino successe Orazio Comes il quale diede all'Orto Botanico una valenza soprattutto come area di sperimentazione agraria. Tra i vari direttori susseguitesi negli anni successivi va ricordato Giuseppe Lo Priore il quale riportò l'interesse dell'Istituto Superiore Agrario, allora diretto dall'illustre Filippo Silvestri, sull'Orto Botanico annettendovi gli appezzamenti compresi tra il Giardino Soprano ed il Grande Muro del Gioco della Pallacorda, mostrando quindi una ritrovata sensibilità per il valore monumentale e per il contesto paesaggistico. Il primo inventario delle collezioni esistenti mediante mappatura dettagliata si deve a Giuseppe Catalano che si dedicò anche all'aumento delle collezioni di specie succulente, tra cui spicca la collezione ricevuta in dono dall'Orto Botanico di Palermo. Durante la guerra la Facoltà ed il Parco furono utilizzati come base militare, il passaggio e lo stazionamento di pesanti mezzi bellici determinò la quasi totale distruzione delle collezioni dell'Orto. Nel 1948 assunse la Direzione dell'Orto Valeria Mezzetti Bambacioni che, nella devastata situazione del dopoguerra, si distinse per interventi finalizzati ad una migliore funzionalità e all'incremento delle collezioni. Va purtroppo rilevato che, comunque, in quel periodo, si tenne poco conto del valore storico-architettonico delle strutture sulle quali gli interventi del Genio Civile causarono profonde alterazioni delle originarie strutture. A partire dal 1966 la direzione è passata al prof. Paolo Pizzolongo che, con i vari curatori susseguitesi in questo ultimo periodo, ha portato all'impianto di un palmeto e alla creazione di un laghetto artificiale e di un felceto, oltre che alla recente risistemazione della collezione di succulente in una nuova e più ampia  serra.Per quanto riguarda l'aspetto architettonico sono state prese iniziative di studi e progetti finalizzati al recupero e valorizzazione dell'Orto di Portici, integrando le sue componenti storiche, botaniche e simboliche. Ne è esempio il Progetto PARADISOS, del Programma Raphael dell'UE, nel quale sono stati sviluppati i temi della conservazione, della salvaguardia e dell'accrescimento del patrimonio culturale e ambientale di vari Giardini Botanici storici tra cui quello di Portici.L'inventario delle collezioni comprende circa 4000 esemplari appartenenti a circa 1000 specie rappresentative di oltre 60 famiglie botaniche provenienti da tutto il Mondo. La collezione delle piante di ambienti desertici è senza dubbio la più importante con oltre 600 specie suddivise in diverse famiglie fra cui le più importanti sono le Cactaceae (circa 400 specie), Aizoaceae, Euphorbiaceae, Didieraceae e Agavaceae. Dal punto di vista didattico questa collezione riveste particolare interesse sia per quanto riguarda i diversi aspetti (morfologia, fisiologia, riproduzione) di ciascuna specie, sia per la possibilità di osservare direttamente esempi di convergenza evolutiva. Particolarmente ricche sono le collezioni di Mamillaria, Haworthia, Gymnocalycium, Euphorbia e Rhipsalis. Notevole interesse rivestono inoltre piante provenienti dal Sud Africa e Madagascar appartenenti ai generi Alöe, Didierea, Alluaudia e Kalanchöe. Fra le altre ricordiamo, in particolare, gli splendidi esemplari staminiferi e carpelliferi di Welwitschia mirabilis Hook dei deserti Sudafricani che ha trovato nel substrato lavico vesuviano condizioni di crescita ottimali e la curiosa Testundinaria elephantipes. Queste preziosissime collezioni sono attualmente esposte nella serra posta lungo il viale di accesso al Gioco del Pallone, nella parte più alta dell'Orto.Nei due settori sottostanti si trovano la collezione di palme e quella delle felci. Il resto delle collezioni è costituito prevalentemente da conifere (in particolare Cycadaceae), da piante insettivore e da arbusti provenienti da diverse regioni del mondo (Australia, Sudafrica, California) caratterizzate da clima di tipo mediterraneo.Il Giardino Soprano è organizzato in quattro aiuole principali in cui sono coltivate specie arboree e arbustive provenienti da varie parti del mondo, tra cui un monumentale individuo di Ginkgo biloba e specie di monocotiledoni arboree degli ambienti desertici tra cui è da menzionare la Xanthorroea preissii, specie dei deserti australiani. Un riquadro è dedicato al "Mediterraneo nel mondo". Nell'ottocentesca Serra Pedicino è in esposizione una ricca collezione di piante epifite. Lo stato di conservazione delle collezioni botaniche è eccellente, anche se richiederebbero una risistemazione secondo più moderni criteri espositivi.Una ulteriore peculiare valenza dell'Orto di Portici è data dalla sua collocazione all'interno del Bosco Gussone, che costituisce una vera e propria cornice naturale al museo delle collezioni botaniche. La secolare lecceta rappresenta, infatti, un habitat ad elevata naturalità e dall'indiscusso valore ecologico e naturalistico che contrasta nettamente con il verde strutturato dei giardini e ancor di più con il contesto fortemente urbanizzato circostante. L’Orto Botanico costituisce la sede di attività didattiche e scientifiche ed è possibile effettuare visite guidate su appuntamento.

Ubicazione
Via Università 125

Direttore
Dott. Riccardo Motti
Tel. 081 2532016

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